La mostra
La manualità delle donne tra canapa, lana e altre testimonianze
La mostra è stata curata da Maria Vignante, si è svolta presso la canonica di Cadola di Ponte nelle Alpi il 19, 20, 21 luglio 2013. La canonica, appena ristrutturata, appariva come l’ambientazione ideale per rievocare i tempi passati.
L’intento iniziale era quello di fare un’esposizione di alcuni capi di maglieria lavorati a macchina e ricamati a mano confezionati da mia mamma Gianna Vignante (vedi foto sotto). Poi si è pensato di arricchire la mostra con creazioni di altra natura e di dedicarla a tutte le donne con l’obiettivo di valorizzare la capacità, soprattutto delle donne del secolo scorso, di creare tessuti, abiti, biancheria e varòt utilizzando materiale povero e ovviamente riciclando tutto.
L’esposizione è stata quindi integrata con manufatti in canapa tessuti a mano e documenti storici che testimoniavano l’utilizzo della canapa da parte dei nostri padri. Il tema della lavorazione della canapa è stato sviluppato in maniera particolare all'interno della mostra proprio per l’importanza che ha rivestito nei secoli per le sue proprietà di fibra resistente e duratura nel tempo.
L’esposizione ospitava una ricostruzione storica dell’attività di tessitura a mano della canapa a partire dal ’500 ad oggi attraverso atti dotali, atti di nascita e di matrimonio. Altri documenti riportavano le tecniche di coltivazione della canapa utilizzate nell’800 come Nardo-Cibele (1890) e R. Volpe, (1880).
Oltre ai documenti sono state raccolti ed esposti più di 300 capi in canapa e in lana, che facevano parte del corredo e i ricami forniti da circa una trentina persone e moltissimi strumenti di lavoro provenienti soprattutto dal Museo Valentino Del Fabbro di Cavarzano, gestito da Fioretto Bortot.
L’intento era anche quello di permettere al visitatore di ripercorrere le fasi del processo di filatura e tessitura, e le varie tecniche di coltivazione e lavorazione della canapa.